Brano: [...]elli e Alpino Righi); Brigata « Italia Pianura » [Alfonso Bucciarelli); Brigata « Matteotti » [Eros Basile e Raniero Gii ioli).
Lotta in montagna
Tra febbraio e marzo del 1944 si ebbero i primi fulminei attentati a Modena e a Carpi. Queste azioni non ebbero gran peso per i danni recati al nemico, ma furono come una voce improvvisa che, rompendo l’apparente quiete, chiamava ognuno a prender posizione e a prepararsi alla lotta. All’inizio della primavera la situazione si era fatta pesante per i nazifascisti: in pianura si susseguivano sempre più frequenti e su zone sempre più ampie gli atti di sabotaggio a linee telefoniche, telegrafiche e a impianti ferroviari; la popolazione non collaborava con i repubblichini che rimasero così completamente isolati. In montagna, formazioni ormai consistenti e discretamente armate attaccavano apertamente i presidi fascisti.
Le ripetute fucilazioni di giovani renitenti alla leva e di partigiani scavarono un solco ancor più profondo tra la popolazione e il governo della Repubblica di Salò. I tedeschi, che [...]
[...]inee telefoniche, telegrafiche e a impianti ferroviari; la popolazione non collaborava con i repubblichini che rimasero così completamente isolati. In montagna, formazioni ormai consistenti e discretamente armate attaccavano apertamente i presidi fascisti.
Le ripetute fucilazioni di giovani renitenti alla leva e di partigiani scavarono un solco ancor più profondo tra la popolazione e il governo della Repubblica di Salò. I tedeschi, che fino alla primavera si erano mossi dietro le quinte premendo per la restaurazione di un ordine ormai impossibile, si videro costretti a intervenire in prima persona, anche su richiesta dei fascisti che si rendevano ben conto di
non disporre di adeguata forza militare per agire.
In tale situazione maturò l’assurda strage di Monchio del 18.3.1944, che costò la vita a 130 inermi montanari. Si ebbero inoltre le fucilazioni del 18 luglio a Monte Ombraro e, il 30 luglio, l’eccidio dei 20 detenuti politici in Piazza Grande a Modena. Queste feroci rappresaglie ottennero il risultato di rendere più che mai aperta e[...]
[...]a libera » venne infatti affidato a sindaci democraticamente eletti che sostituirono ovunque i podestà fascisti.
Dopo il vittorioso combattimento del 30 Iuglio2 agosto le formazioni partigiane della « repubblica di Montefiorino » si sganciarono, ma prontamente si ricostituirono in formazioni più agili e mobili, tan
to da poter tornare nello stesso mese di agosto sulle loro posizioni e rimanervi fino alla Liberazione.
Lotta in pianura
La primavera 1944 vide l’inizio di intensificate azioni di sabotaggio anche in pianura, con i lavoratori protetti dai G.A.P. e sempre più frequentemente in sciopero con rivendicazioni politiche oltre che sindacali, con la popolazione ormai apertamente ostile nei confronti dei traditori fascisti. I G.A.P. si diedero a operare praticamente ogni notte e in qualche caso anche in pieno giorno, facendo saltare con micidiali ordigni fabbricati dal gappista Po sedi fasciste e tedesche, linee ferroviarie e ponti. A poco a poco, l’intera « Bassa » si trovò costellata di cartelli in lingua tedesca con l’indicazione [...]